Un e-commerce multibrand nel settore fashion-luxury si è rivolto a noi per migliorare il conversion rate del proprio sito.
Le risorse che avevamo per questo compito erano molto ridotte sia in termini di budget, tempo, ma soprattutto dati da cui partire per le nostre analisi.
Date queste premesse abbiamo deciso di ricorrere a piccoli interventi mirati sugli aspetti più critici della journey.
Il conversion rate è più che raddoppiato rispetto al periodo precedente.
cliente
E-commerce multibrand
anno
2024
settore
Fashion-Luxury
tool usati
GA4, Looker Studio
KPI monitorati
Conversion Rate, Cart-to-view-rate
La situazione era molto critica: il CR di partenza era molto basso (0,2%) e non avevamo dati a sufficienza per svolgere le consuete analisi del comportamento degli utenti.
Budget e tempo limitati non ci hanno permesso di implementare tool che ci potessero fornire più insight sugli utenti.
Nonostante queste premesse l’obiettivo non cambiava: aiutare il cliente ad aumentare il conversion rate.
Abbiamo perciò dovuto ricorrere a metodologie meno precise e con meno garanzie di successo.
Insomma, abbiamo rischiato.
Siamo partiti analizzando i pochi stream di dati a disposizione: Google Analytics e alcuni report su Looker studio.
Abbiamo incrociato questi dati con un’analisi euristica delle principali pagine del sito: Home, PDP, PLP, carrello e tutto il processo di checkout. In quest’ultimo abbiamo riscontrato i problemi maggiori e infatti è dove abbiamo concentrata la maggior parte del nostro intervento.
Calma, adesso ti spiego tutto. Gli interventi principali che abbiamo fatto sono stati questi:
Nonostante un approccio not-so-much-data-driven abbiamo ottenuto degli ottimi risultati. Questo essenzialmente per un motivo: siamo dei geni.
Ok non è vero (o forse un pochino sì dai), ma vedere un conversion rate più che raddoppiato (+147,7%) e il cart-to-view-rate aumentato del 43,5% ci ha fatto capire che siamo sulla strada giusta.
I dati sul Conversion Rate Period-over-Period ricavati da Looker Studio parlano chiaro.
Nel primo grafico vediamo come il conversion rate a partire dal 23 aprile (data in cui sono state messe live gran parte delle modifiche descritte), siano in aumento rispetto al periodo precedente del 147,7% (linea più chiara).
Nel secondo grafico ho inserito una serie temporale più ampia che prende in considerazione anche i mesi precedenti, per dare un’idea dell’impatto delle modifiche.
Il CTV rate ci aiuta a capire l’efficacia della PDP e delle relative modifiche.
Abbiamo notato un incremento del 43,5% nel periodo immediatamente successivo all’implementazione delle modifiche (primo grafico), per poi stabilizzarsi nel corso del tempo (secondo grafico).
Questo perchè il CTV è metrica è influenzata anche da fattori esterni al nostro intervento, come ad esempio l’inizio di una campagna di promozioni, che rende di per sé i prodotti più appetibili e quindi contribuisce ad aumentarne il valore.
In conclusione però, l’incremento che abbiamo visto è stabile ed attribuibile al nostro intervento.
O meglio, non provate a rifarlo coi vostri progetti.
Nel mondo ideale vorremmo poter sempre seguire i processi facendo tutti gli step nel modo corretto, ma nella realtà a volte questo non è possibile.
In questo progetto abbiamo rischiato e ne eravamo consapevoli.
Le ragioni che hanno portato a questa situazione sono state al di fuori del nostro controllo, ma la nostra esperienza da UX designer ci ha permesso di proporre modifiche della cui efficacia eravamo fiduciosi e portare al cliente dei risultati anche in queste circostanze.
Grazie a questi risultati siamo riusciti a far capire al cliente l’importanza del nostro lavoro e l’impatto che può avere un’analisi ancora più accurata e basata su dati più precisi e completi.
La vera sfida inizia ora. Fino adesso ci siamo occupati del più grosso, ma manca ancora il lavoro di fino. A breve inizieremo a raccogliere altri tipi di dati per comprendere meglio il comportamento degli utenti sul sito con strumenti come Hotjar e in seguito con altri per effettuare A/B test.
In questo modo potremo capire meglio l’impatto delle modifiche apportate nella prima fase e proporne di nuove, più precise, mirate e soprattutto supportate da dati più stabili e precisi.
FACCIAMO PRENDERE VITA
ALLE TUE IDEE